“nessuna veduta è surrealista
nella misura in cui lo è
il vero volto della città“
Walter Benjamin
Il leitmotiv alla base del progetto fotografico City playground è un’indagine su cosa accadrebbe se giocattoli, intesi come riproduzioni in miniatura di elementi del contesto urbano nella fattispecie veicoli e architetture, si ingrandissero fino ad assumere le dimensioni reali calandosi nella Roma contemporanea.
“Dietro il muro” è il terzo capitolo del progetto, attraverso degli squarci praticati nelle facciate laterali cieche dei palazzi scopro la matericità degli edifici del centro storico di Roma, gli oggetti inseriti in questi montaggi non sono in aggiunta come i precedenti ma in sottrazione eseguendo un’operazione booleana: forme geometriche elementari, il cono e la sfera, sottratte alla consistenza edificata creano profili ellittici e circolari, tracce che denunciano la presenza di invisibili solidi.
Una ricerca formale e geometrica ispirata all’opera dell’artista anarchitetto
statunitense Gordon Matta-Clark (1943-1978) che mediante chirurgiche asportazioni di porzioni di organismi architettonici effettuate su edifici destinati alla demolizione
giungeva ad una lettura stratigrafica e caleidoscopica dell’edificio.
Ho immaginato, attraverso un lavoro manuale e concettuale, la smaterializzazione
dell’organismo edilizio attuata costruendo con i mattoncini LEGO ipotetici scenari introspettivi, proponendo una demolizione attraverso una costruzione, un negativo con un positivo.